In Senato la mozione di sfiducia chiesta da Fratelli d’Italia nei confronti del ministro della Salute Roberto Speranza.
ROMA – L’ostacolo per il governo Draghi della mozione di sfiducia di Fratelli d’Italia nei confronti del ministro della Salute Roberto Speranza è stato superato. Il Senato, infatti, ha bocciato le tre mozioni di sfiducia, inclusa quella presentata dal partito di Giorgia Meloni. Un risultato che non sorprende i pronostici della vigilia. La bocciatura era diventata scontata dopo che Lega e Forza Italia hanno chiarito la propria posizione, confermando la fiducia nel ministro, o meglio nel Presidente del Consiglio. Sia dalla Lega che da FI sono arrivate infatti critiche al ministro Speranza e al precedente governo per la gestione dell’emergenza sanitaria.
Di seguito il video della diretta dei lavori al Senato.
La mozione di sfiducia nei confronti del ministro della Salute Roberto Speranza
Dall’inizio dell’emergenza sanitaria il ministro della Salute Roberto Speranza è al centro delle critiche, bersagliato dalla popolazione e dalle forze politiche. L’ultimo scontro con Matteo Salvini (ma non solo) è stato quello sul coprifuoco, con il leader della Lega che ha accusato il ministro di vedere solo rosso e di rallentare in qualche modo le riaperture senza validi motivi scientifici.
Lo stesso Speranza però gode della fiducia e della stima del Presidente del Consiglio Mario Draghi che pubblicamente lo ha sempre difeso ed elogiato.
“Ho servito il mio Paese con disciplina ed onore in questi mesi […]. Ho continuato ad operare senza sosta contro questo virus. Il nemico è il virus, bisogna essere compatti nel combatterlo, Invece vedo prevalere lo scontro politico. Si afferma il tentativo di sfruttare l’angoscia degli italiani per miopi interessi di parte. Il Paese deve restare unito in un passaggio così delicato. Al Pese e al Parlamento ho sempre detto la verità”.
Piano pandemico
“La contestazione meno pertinente riguarda l’aggiornamento del piano pandemico, un tema che viene da molto lontano. Le mozioni sottolineano come il Piano non sia stato aggiornato ma si fa riferimento a 180 mesi nel quale si sono susseguiti sette governi, sostenuti da tutti i gruppi parlamentari che si trovano in quest’Aula. Credo da cittadino italiano che chiunque abbia avuto responsabilità in questi mesi così difficile debba pronto a rendere sempre conto delle proprie azioni. Quanto alle responsabilità politiche, non sono io a dovermi difendere: adesso il Piano aggiornato c’è. Quello che non è stato fatto in molti anni è stato approvato in pochi mesi durante il mio mandato“, ha evidenziato il ministro della Salute Roberto Speranza rispondendo alle accuse mosse con le tre mozioni di sfiducia presentate contro il ministro della salute.
L’emergenza sanitaria
“Il virus è nuovo e molto aggressivo, molto diverso da quelli affrontati in passato, anche dalla Sars. Diverso per due caratteristiche fondamentali: le persone affette da Sars erano facilmente individuabili e il picco di contagiosità si registrava ad una settimana dalla comparsa dei sintomi. Le differenze con il Covid sono acquisizioni che la comunità scientifica ha raggiunto solo dopo mesi“, ha ricordato Speranza riavvolgendo il nastro dell’emergenza sanitaria.
“Le restrizioni sono l’unica strada in assenza del vaccino per limitare gli effetti del contagio. È la stessa conclusione raggiunta anche dal Regno Unito […]. Di fronte a questo virus è evidente che il piano pandemico del 2006 non era sufficiente e non erano sufficienti neanche le successive indicazioni dell’Oms. I nostri tecnici hanno valutato che c’era da andare decisamente oltre per fronteggiare un virus decisamente nuovo […]. Siamo stati il primo Paese del mondo a dichiarare lo stato di emergenza […]. Abbiamo imparato che una pandemia è una maratona […]. La politica non è un gioco d’azzardo sulla pelle dei cittadini. La pandemia non è finita. Guardiamo il dramma in India. Sconfiggere il virus è la premessa di ogni ripartenza economica e sociale. Rivendichiamo il lavoro fatto dal governo in collaborazione con le Regioni. Penso che in un grande Paese non si fa politica su una grande epidemia. Abbiamo gestiti per primi, in occidente, un’emergenza sanitaria senza precedenti”.
I decessi in Italia
“I Paesi più anziani sono quelli maggiormente colpiti, e l’Italia è tra questi”, ha spiegato Speranza giustificando il numero dei decessi dall’inizio della pandemia.
La delicata posizione di Matteo Salvini. La Lega non vota la sfiducia ma spinge per la commissione di inchiesta
La mozione di sfiducia nei confronti di Roberto Speranza complica la vita a Matteo Salvini. Come ricordato in apertura, a chiedere la sfiducia, a lanciare la sfida, è stata Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia. Se il leader della Lega dovesse votare per la sfiducia, realisticamente sarebbe invitato e rivalutare il suo ruolo nella maggioranza di governo. Sostanzialmente verrebbe accompagnato alla porta. Nel caso in cui invece votasse per salvare Speranza, Salvini consegnerebbe a Giorgia Meloni lo scettro di leader del Centrodestra. Il contraccolpo elettorale sarebbe evidente per Salvini, che teme la costante ascesa di Fratelli d’Italia, che sfrutta con maestria il suo ruolo all’opposizione.
A scoprire le carte è stato il senatore Romeo, il quale ha comunicato che la Lega non avrebbe votato la sfiducia al ministro in segno di fiducia nei confronti del premier Draghi e per un gesto di lealtà nei confronti della maggioranza. La Lega spinge però per la creazione di una Commissione di inchiesta per valutare l’operato del precedente governo per quanto riguarda la gestione dell’emergenza sanitaria.